Mostre - Sculture "Sepulcrum" di A.D'Ercole |
MassenzioArte
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“Non si gioca solamente sul significato e sul
bisticcio delle parole; -Se pelchrum- è la fenice che rinasce, nel
sepolcro, pietra tombale che racchiude l'io caduco, frutto di una manifestazione
casuale che chiamiamo realtà: la parola sepolcro ed il sepulchrum
latino opposti in uno stesso suono, contenitore e contenuto, divengono
rispettivamente contenuto e contenitore; Lo sconosciuto se, finalmente
lontano dal frastuono del mondo, si oppone, si ribella alla manifestazione
dell'Io, lo strapotere dell'io che vuole mantenere la finzione di questo
piano di esistenza; incapace di vedere gli infiniti mondi alternativi o
coesistenti che l'infinito numerico rende disponibili.
E' qui che la coscienza si amplia, ed è
qui che insieme all'ampliamento della coscienza non si trovano più
rappresentazioni possibili nell'ambito del reale conosciuto.
Ci si sente persi, persi poiché si
comprende che solamente nell'azione e non già nella rappresentazione
della stessa sta l'opera d'arte da continuare da proseguire e da ricercare.
E' il momento di non assumere una forma, ma tutte le infinite forme possibili.
Quando il ferro rosso ciliegia è pronto
per essere lavorato ed è pronto per assumere ogni tipo di forma
gli si voglia dare, a quel punto, dicevo , il ferro siamo noi. Noi siamo
la materia plasmabile che può ritornare alla terra come un elemento
di un composto necessario alla unicità del tutto.
E questa forse, quando la si raggiunge, è
l'unica vera opera d'arte a cui tendere.
Ogni tempo si racconta la sua storia, che
gli uomini non sanno leggere. Questo millennio ha iniziato a narrare di
uno scontro di civiltà. Di civiltà nobili, ricche, minacciate
nella loro voglia di vivere, di vivere una vita di gran valore, da povere
civiltà che a questo piano di esistenza non attribuivano valore
alcuno. E' necessario che venga ristabilito il sinallagma contrattuale
perduto, ma forse non irrimediabilmente; basta che i primi imparino ad
investire in altre possibili esistenze, e gli altri riscoprano il rispetto
di questo piano di manifestazione e le delizie di questa vita che già
Averroè indicava agli incolti cristiani della Spagna del 1200. Cristoforo
Colombo e l'America ancora non c'erano. Alessandro D’Ercole
“
Le foto contenute nelle sculture sono di Maurizio
Chelucci