“BOND-AGE”

ossessione d’amore

di Cristina Cerminara

Roma 7 – 16 maggio 2009

 

 

Nel progetto per lo spazio espositivo di Massenzio Arte nell'ambito della trilogia "De Obsessione" l’autrice utilizza il suo lavoro più recente, lavori di grande formato, nati da centinaia di disegni che hanno come tema dominante il corpo sopratutto quello femminile, reso mai come ora feticcio vuoto.

All’artista  piace riportarlo in una dimensione del sacro in cui si senta scorrere un forte anelito spirituale verso un senso di liberazione dall' identificazione ad un collettivo schiavizzante.

In un eros selvaggio, onirico,  pieno a volte di una radiosa nostalgia per la nostra origine divina viene ricercata la sorgente di ognuno di noi, la casa istintuale e salvifica che ci lega agli elementi universali , al mondo animale di cui conserva la purezza, ma anche la violenza intrisa di morte.

Nell’abbandonarsi all’estrema, struggente dolcezza del proprio dissolvimento , nell’immergersi profondo e assoluto nella vita e nell’amore si percepisce anche la potenza destabilizzante della passione in tutte le sue sfaccettature.

Ai due estremi l’assoluta dolcezza e l’assoluta violenza si fondono, nel passaggio liberatorio verso la perdita di ogni paura, l’abbandono delle catene che ci ancorano all’opacità di maschere che non sono la nostra essenza.


 

Biografia

Cristina Cerminara è nata a Roma dove vive e lavora. Svolge gli studi presso le Accademie di Belle Arti di Firenze e Roma dove si diploma nel 1990.  ha vissuto molti anni in Gran Bretagna e Germania dove ha realizzato le prime esposizioni con opere ad olio. Oltre al disegno e alla pittura, utilizza da sempre tecniche artistiche multimediali tra cui la fotografia, la scultura e la manipolazione digitale dell’immagine.   Nel 2003 ha collaborato con la Lion Television della BBC alla realizzazione del documentario Mediterranean Tales con interviste sul proprio lavoro e sul lavoro del padre, lo scultore Gabriele Cerminara.

Tra le principali mostre collettive ha preso parte a: XI premio Internazionale Massenzio Arte. ISA Roma 2007;  80+10=90 anni per l’arte. Studio Morbiducci.Roma. 2005 ; Sguardo di donna. Spazio Immagine. Comune di Orvieto. 2003; Orizzonte Plurale. Museo della Carta. Fabriano (AN). 1995 ;  L’Oggetto dell’Immaginario. Palazzo Comunale. Rieti. 1992; Escatologica . Galleria Spaziotemporaneo. Milano. Magazzini del SalePalazzo Comunale. Siena. 1997; Red Light District - Images of Desire. Galleria Y-Burg. Amsterdam 1998;

Ha realizzato numerose mostre personali tra cui: ;Eros&Tattoo - Archivio Menna-Binga.Roma 2008
Strange Creatures - Centro Culturale La Camera Verde. Roma 2007; La Scelta - Centro Culturale La Camera Verde. Roma 2004; Avatar, strange creatures - Odradek Bookstore. Roma 2002; Blue, Galerie Maas - Colonia (RFT). 1993

 

 

Oggetto

mostra arte contemporanea

 

Autori

Cristina Cerminara

 

Organizzazione a cura di

Associazione Culturale Massenzio Arte

www.massenzioarte.it

e-mail: massenzioarte@massenzioarte.it

              florindo.ruta@massenzioarte.it

              maurizio.chelucci@massenzioarte.it

tel: 06.83601822

 

Luogo

Galleria MassenzioArte

via del Commercio 12

Roma

 

Mezzi pubblici

metro B: fermata Piramide + bus 23 o 271 o 769 (su via Ostiense)

 

Orari

Lun –  Sab 16.00-19.00 ( dom. e festivi  chiuso)

ingresso libero

 

Durata

dal 7 – 16 maggio 2009

 

Inaugurazione

7 maggio 2009 ore 18.00

 

 

Ufficio Stampa

339-8712557

cristianogabrielli@virgilio.it

 

 

Un’occasione espositiva espressa in tre momenti, tre personali realizzate a Roma nella Galleria Massenzio Arte di via del Commercio 12.

Una trilogia che vuole evidenziare, tramite l’unicità e la irripetibilità dell’ossessione personale che si traduce in ossessione d’arte, la  persistenza  e ricorrenza di un codice proprio, unico ed irripetibile  all’interno dell’opera, la possibilità di azioni, di modalità di manifestazione e rappresentazione  alternativa  rispetto a quelle  che sono operative all’interno dei sistemi di svolgimento contemporaneo dell’arte.

E’ spazio qualificante in cui vedere declinata e ribadita una cifra distintiva, un’evidenza di stile, una attitudine di rischio, una meccanica di ricerca, una differenziazione non casuale o strumentale, ma critica,  persistente e degenerante rispetto al canone.

Nello stesso tempo è la resa fisica del terrore esistenziale nella coscienza come nel corpo, nell’opera come nell’interprete, per sfuggire ai consueti meccanismi di propagazione, negazione o rimpianto del codice, che generano rappresentazioni meramente culturali o occasionalità post-moderne di nicchia o di massa in cui stemperare ed esaurire tensioni, addomesticare attitudini, mercificare radicalità, svilire messaggi.