“Carta d’identità”

di Francesca Vitale

Roma 21 - 30 maggio 2009

 

 

(…) la voglia è stata di provarmi con la mia impronta digitale, con il timbro e l’inchiostro: provare a far fuggire la mia impronta, a far fuggire la mia identità da questo senso di oppressione.

Ho così ‘trasformato’ le mie impronte, segni del mio destino scritti sui polpastrelli, in macchie nere in volo nel bianco, ectoplasmi in movimento, archetipi in fuga, grazie al bianco e nero del ricordo, della memoria, delle calligrafie.

Queste immagini di impronte le considero infatti una minima variazione sul tema calligrafia, in chiave occidentale, da parte di una fotografa che si sta accostando con curiosità al mondo della calligrafia orientale.

Sfuggire all’obbligo attraverso la creazione artistica… come sempre per me: arteterapia.

Appaiono così cirri neri d’inchiostro, meduse, valve di conchiglie che si aprono, funghi, fiori in estinzione…

Nel bianco - dilatato- la forma respira, galleggia, si immerge nel vuoto.

 Cos’è oggi la nostra identità? Dove si trova? Come si esprime?

Forse anche attraverso queste forme nuove che ‘dissacrano’ l’imposizione, la richiesta, ci sghignazzano sopra.

 In un teatrino di burattini si può votare la firma lasciando nel segreto dell’ ‘urna’, la propria impronta digitale.

Si vota, l’ ‘essere alla mostra’, la partecipazione, la necessità di rispondere oggi più di  prima  all’omologazione attraverso nuovi spazi e tempi di aggregazione.

Uscire dall’ isola-mente che ormai ci propongono città come Roma.

In positivo: si lascia un’impronta del proprio passaggio. (…)

 

Biografia

Nata a Venezia, vive a Roma. Ha insegnato fotografia in alcuni licei romani, e ha collaborato con  riviste locali e nazionali con immagini e testi critici.Dal 1984 ha svolto e organizzato mostre collettive e personali, a Roma, Praga, Firenze, Cagliari, Milano, Pinerolo, Siena, Livorno, Viadana, Taormina, Parigi...La sua prima personale: Proiezioni allo zenit, (Roma, 1984 ,‘Il Fotogramma’). Ha pubblicato due libri con alcune sue immagini, e poesie di autori contemporanei: Le Figure dell’Ombra (versi di Marco Vitale,ed. ACT, Milano 2000) e Curvature (poesie di Marco Giovenale, ed. La Camera Verde, Roma 2002). Altri  suoi  testi fotografici relativi ad altrettante esposizioni: Infruttuose, 2002, Vous obliez votre Cheval?, 2004 e Venezia Andata e Ritorno (introduzione di Evgen Bavcar), 2006, Microscritture nel 2007 e Boule à neige nel 2008 per le edizioni de La Camera Verde. Ha partecipato con sue fotografie a un’edizione del  Pulcino e l’elefante:Dell’estraneità (poesia di D.Vuoto), e a due “Copertine di M.me Webb” (2002): Persone, testi poetici di G. Neri, e Dissolti,  poesie di M.Giovenale. Una sua sequenza fotografica sulla Sicilia è uscita sulla rivista Nuovi Argomenti (2004 )e fotografie ed articoli in Gente di Fotografia tra il 1996 e il 2003.Ha curato  nel programma radiofonico ‘Lampi’ di Rai Radio3, la rubrica Dentro l’immagine(1990-94) con interviste ai  protagonisti della fotografia, italiani e non. Cura attualmente la rubrica La Camera Chiara nel programma di RadioUno ‘Camera Obscura’ e la rubrica Madelaine sul sito dell’Associazione Culturale ‘Nuove Tendenze’.

Ultima personale Impronte ( La Camera Verde, marzo 2009: catalogo con introduzione di Giuliano Mesa e un altro  testo con sue poesie ed immagini, La Rosa dei venti). 

 

Oggetto

mostra arte contemporanea

 

Autori

Francesca Vitale

 

Organizzazione a cura di

Associazione Culturale Massenzio Arte

www.massenzioarte.it

e-mail: massenzioarte@massenzioarte.it

              florindo.ruta@massenzioarte.it

              maurizio.chelucci@massenzioarte.it

tel: 06.83601822

 

Luogo

Galleria MassenzioArte

via del Commercio 12

Roma

 

Mezzi pubblici

metro B: fermata Piramide + bus 23 o 271 o 769 (su via Ostiense)

 

Orari

Lun –  Sab 16.00-19.00 ( dom. e festivi  chiuso)

ingresso libero

 

Durata

dal 21 – 30 maggio 2009

 

Inaugurazione

21 maggio 2009 ore 18.00

 

 

Ufficio Stampa

339-8712557

cristianogabrielli@virgilio.it

 

 

Un’occasione espositiva espressa in tre momenti, tre personali realizzate a Roma nella Galleria Massenzio Arte di via del Commercio 12.

Una trilogia che vuole evidenziare, tramite l’unicità e la irripetibilità dell’ossessione personale che si traduce in ossessione d’arte, la  persistenza  e ricorrenza di un codice proprio, unico ed irripetibile  all’interno dell’opera, la possibilità di azioni, di modalità di manifestazione e rappresentazione  alternativa  rispetto a quelle  che sono operative all’interno dei sistemi di svolgimento contemporaneo dell’arte.

E’ spazio qualificante in cui vedere declinata e ribadita una cifra distintiva, un’evidenza di stile, una attitudine di rischio, una meccanica di ricerca, una differenziazione non casuale o strumentale, ma critica,  persistente e degenerante rispetto al canone.

Nello stesso tempo è la resa fisica del terrore esistenziale nella coscienza come nel corpo, nell’opera come nell’interprete, per sfuggire ai consueti meccanismi di propagazione, negazione o rimpianto del codice, che generano rappresentazioni meramente culturali o occasionalità post-moderne di nicchia o di massa in cui stemperare ed esaurire tensioni, addomesticare attitudini, mercificare radicalità, svilire messaggi.