A
chiusura di una trilogia che ha visto misurarsi nel 2009 con lo
spazio della Massenzio Arte, di via del Commercio, 12, a Roma, tre
artisti dai diversi modi visuali e poetici, diventa importante il
soffermarsi a rileggere gli interventi e la loro capacità di
interagire rispetto allo spazio, agli spettatori.
L’occasione è offerta dalla proiezione delle clip realizzate a
documentazione delle mostre da Norma De Lucia, con un modo di
guardare e raccontare che è riuscito a cogliere pienamente lo
spirito dei tre artisti e del loro lavoro.
Non solo per finalizzare o rivivere un lavoro effettuato sullo
spazio come luogo materializzante del fare artistico, ma per cercare
quell’altro sguardo che è l’interfaccia di ogni azione artistica.
Lo sguardo sull’ossessione ed il lavoro espresso dagli attori, dagli
interpreti
di quella caparbia persistenza esistenziale che abbiamo cercato di
cogliere nella loro diversità, nel loro coraggio, sono gli elementi
dialettici senza i quali l’opera e la realtà stessa rischiano di
essere diminuite, designificate.
Cristiano Gabrielli
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Il tema di questa Trilogia di Persistenza mi ha visto subito
emotivamente coinvolta, penso che in fondo coinvolga tutti noi:
ognuno ha le sue ossessioni, nel proprio intimo, nel lavoro, nei
rapporti interpersonali.
Certo loro, gli artisti, ne hanno approfondito un aspetto
‘l’ossessione in arte’ che di sicuro coinvolge più i loro colleghi
che non chi, come me, fa un lavoro completamente diverso.
O forse no.
Tre mostre diverse ma legate da un filo conduttore, esplicitate in
maniera personale, di un personale sviscerante, liberatorio, in
verità.
Personalmente li ringrazio per avermi concesso di raccontare le loro
mostre attraverso dei video; è stato oltremodo costruttivo per me,
come persona intendo, inserirmi in questo contesto e vivere ‘la
messa a nudo attraverso l’arte’ di ognuno di loro.
Nei video le scritte si sovrappongono alle immagini, panoramiche
veloci, interventi degli artisti.
Il tutto è stato voluto così, in modalità ‘di corsa’, come è la
nostra quotidianità.
Mi piace però pensare che a chi li vedrà verrà voglia di rivederli
per coglierne altri aspetti e particolari, che nella fretta trovi il
tempo per un ‘fermo immagine’.
Norma De Lucia |